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cultura dell'immagine e della parola

Venezia: giorno 3
Verhoeven e Resnais

Paul Verhoeven, regista di <i>Zwartboek</i>” />Arginate le tragedie targate iuessei, al Festival arrivano quelle europee. Prima con <em>Zwartboek</em> di Paul Verhoeven, poi con <em>Private Fears in Public Places</em>, del maestro Alain Resnais, si approfondisce con modi e stili diversi il profilo di un’Europa colpita nel cuore.</p>
<p>Verhoeven con il suo film ricostruisce l’Olanda occupata dai nazisti, mescolando registri e generi che spaziano dal drama al pulp, dall’action al thriller. E’ un punto di vista curioso, quasi innovativo quello mostrato dal regista olandese, nonostante l’equilibrio del film a volte ne risenta. Troppi eccessi (?). Resnais, invece, è sottile nel descrivere i pensieri e le parole di tre uomini e tre donne alle prese con le angosce, le paure e i desideri nella Parigi di oggi. Commedia frizzante che lascia spesso e volentieri l’amaro in bocca. Splendida Laura Morante.</p>
<p>Domani è il giorno dell’animazione con il film (in concorso) <em>Paprika</em> di Kon Satoshi e con Gedo Senki (fuori concorso) di Goro Miyazaki, figlio di Hayao. Ne vedremo delle belle. Speriamo.</p>
<p><strong>In concorso</strong></p>
<p><em>Zwartboek</em><br />
Di Paul Verhoeven<br />
******</p>
<p><em>Private Fears in Public Places</em><br />
Di Alan Resnais<br />
********</p>
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