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Lo scimmiotto sulla mano del Budda

Lo scimmiotto sulla mano del Budda

Ennesima nuova versione…i pro…

Cosa differenzia questa nuova fatica editoriale della Star Comics rispetto alle altre edizioni?
Innanzitutto il formato è più grande, ha molte più pagine, inoltre la rilegatura è migliore del solito, così come la carta. Già solo queste qualità, unite al prezzo contenuto, rendono l’opera (almeno per chi non possiede una precedente edizione) un acquisto intelligente. La Perfect Edition punta sul colore per stupire. Si fregia di parecchie illustrazioni di Toriyama, e finalmente le tavole originali a colori sono effettivamente a colori! (e non in semplice scala di grigi come prima avveniva per colpa dell’eccessivo costo di stampa). Almeno nei primi volumi non ci si deve però aspettare chissà quale meraviglia… All’inizio Toriyama opera più che altro coi complementari, in una bicromia di toni verdi e rossi poco vivaci, facendo risultare il tutto un po’ smorto. L’autore però, pian piano che la saga evolve, migliora i colori di pari passo col suo tratto grafico.

…e i contro…
Ora i lati negativi…che si riducono principalmente a uno. Le censure, come già avvenuto nella terza edizione. Non che in Dragon Ball ci sia molto da censurare, eppure…Si hanno così cambi di dialogo, che rendono ridicole o incomprensibili certe battute, e correzioni grafiche, che sono evidenti e palesemente posticce. Un peccato, come è un peccato usare sempre e solo i fumetti come capro espiatorio dei mali del mondo…Per il resto dispiace solamente non siano riproposte le copertine originali, come fatto invece per esempio in Dragon Ball Deluxe (seconda edizione).

Una trama ormai leggendaria
Dragon Ball è liberamente ispirato alla leggenda cinese di Saiyuki (Viaggio in occidente) che narra le peripezie di uno scimmiotto pestifero di nome Sun Wukong (in giapponese Son Goku).
La trama è lunga e articolata. La prima saga narra l’infanzia di Goku, ed è quella che più di tutte trasporta nell’avventura, con viaggi in luoghi fantastici ed epiche battaglie. Proprio sulle ultime si focalizza invece il resto dell’opera, con un Goku adulto che sconfigge nemici sempre più forti. Qui si perde però la spensieratezza della prima parte, che sebbene più acerba regalava più emozioni e divertiva maggiormente.

Simbolo dei manga nel mondo
Dragon Ball è l’ideale portabandiera dei manga, quasi una tappa obbligata per chi vuole conoscere questo mondo. Dunque viva il nostro piccolo bambino dalla coda di scimmia, che tanto ha fatto soprattutto nel nostro paese per esportare la cultura del fumetto orientale al di fuori delle “mura domestiche”. Lo stile grafico di Dragon Ball è semplice ma caratteristico, a linea chiara, con neri di colore. Nel proseguo il tratto si fa più spigoloso, rispetto a quello tondeggiante dell’inizio, a detta dell’autore stesso per velocizzare le cose e rivitalizzare un’opera che stava perdendo passione. Nelle opere successive di Toriyama, infatti, si ritrova uno stile di nuovo più morbido e tondo (come ad esempio in Sand Land –2002-).

Curiosità
Accostando le coste dei volumi si crea un unico disegno continuativo.
Per chi desidera un fumetto senza censure nonostante il bianco e nero integrale consiglio di recuperare con gli arretrati della Star Comics la prima edizione di Dragon Ball, o al massimo la seconda, Dragon Ball Deluxe.

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