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cultura dell'immagine e della parola

U2 – Eletrical storm

Gruppo: U2
Brano: Eletrical storm
Regia: Anton Corbijn
Album: The Best 1990-2000
Anno: 2002

Guarda il video di Eletrical Storm

È l’inganno dell’amore.
Anton Corbijn è un poeta surreale che brilla storto.
Eletrical Storm: l’amore mancato diventa compromesso. È accennata la storia bicolore di un amore che sarà impossibile.
Il tocco è un bacio, è una vasca dove fare l’amore. Un urlo. Il video è l’insieme di tante piccole immagini in fila.
Come una piccola commedia di paese, con il suo eccentrico dialetto, il poema filato da Anton Corbijn è una stella che incomincia a vibrare. E poi si spegne.

La trama
La storia di lei, giovane sirena che non può aspirare alla vita con un uomo terrestre. Innamorarsi di un uomo significa fare l’amore in una vasca, significa annientare il contatto con l’acqua salata.
Lui è incapace di parlare perché le sue passioni sono interne al suo mondo. Lei urla, lei è muta. Ama invero perché distante da quell’Universo. Il mondo si accorgerà di loro, li festeggerà con empatia e con fuochi d’artificio. Il divorzio definitivo sarà un addio nella vecchia tradizionale maniera.

La trama?
È una sceneggiatura, nel senso più ampio che un videoclip ammette. La dicotomia videoclip/cortometraggio in Corbijn è sottilmente in bilico, sempre: i suoi lavori precludono una trama, una storia. Senza storia, Anton Corbijn non esiste . Il regista mette sempre in evidenza la canzone e il suo significato, la scelta di un’immagine e il suo senso dentro a una storia.

E infine, il colore. Fotografo per esistere.

L’esistenza della sua Arte non preclude la fotografia. Ogni singolo fotogramma è una foto, ha un senso che sa collegarsi agli altri fotogrammi. Ogni gesto esiste perché rappresenta un fenomeno da spiare, da vedere, da incorniciare. Come si accennava, tante piccoli immagini riuniscono e formano un video. Un florilegio. Una crestomazia.
E i colori pastosi, lo strano difetto di fuoco insistito sempre sulla protagonista. Gli occhi, gentilmente incollati alla camera, includono solo quella visione, l’unica colpevole di essere impressionata e ricercata: lei, una pioggia di primavera improvvisa.
Electrical storm incide sulla musica una percezione di “messa a fuoco” continua. [img4]La serie di immagini che Anton unisce hanno la forza del lampo e anche del tuono.
Una tempesta elettrica che visualmente racchiude sia la realtà di una storia – anche se appositamente surreale – sia la scelta di un respiro cinematografico, sia l’inserimento di elementi grafici (l’ombra del cervo ha le fattezze di rivelazione simbolica dell’amore) trasformando questo video in uno dei più rappresentativi della carriera di Corbijn ma anche il simbolo di una corrente realista/cinematografica che si cerca sempre di imitare.
Raccontare di suoni non è mai semplice. Raccontare una storia scavalcando la musica è solo di Corbijn. A lui è concesso.

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