hideout

cultura dell'immagine e della parola

Intervista a Gionata Zarantonello

Un film tutto incentrato sul protagonista maschile. Tutto normale? No, se il protagonista è il pene. Uncut racconta una storia tutta dal punto di vista dell’organo sessuale maschile. Un esperimento in senso assoluto che arriva nelle sale grazie al coraggio e alla creatività del giovane regista Gionata Zarantonello, che abbiamo incontrato per saperne di più.

Da dove è venuta l’idea di realizzare un film con un protagonista così particolare?

Dall’esigenza di raccontare una storia d’amore dal punto di vista del vero protagonista delle storie d’amore, il pene appunto, che invece viene di solito estromesso al cinema. È stato anche un ottimo modo per girare un film in una settimana, a basso costo.

Immagino che uno dei problemi di questo film possa essere stato trovare qualcuno che lo volesse produrre e poi distribuire. Come è riuscito a farcela?

Ho portato la sceneggiatura di Uncut a Beppe Attene un venerdì pomeriggio e il lunedì successivo eravamo già in pre-produzione. Unica risposta: Beppe è un folle. Per la distribuzione ci sono stati dei grossi problemi, infatti usciamo con un po’ di ritardo. Unica spiegazione: non ci sono tanti distributori folli come Beppe.

Quali sono state le difficoltà maggiori nel girare le scene?

La più grossa difficoltà è stata all’inizio, quando nessuno sapeva che cosa stavamo facendo e neppure io avevo la certezza che ne sarebbe venuto fuori un film con un senso. Eravamo un gruppo di gente in un teatro di posa con uno con il pisello di fuori, tre attrici che pensavano che fossi un maniaco e una telecamera montata su un lungo carrello.

Nel giorno dell’uscita del suo film nelle sale, è al cinema anche Inside Gola profonda. Come mai questo improvviso sdoganamento della sessualità al cinema?

Temo che sia solo una coincidenza e nessuno dei due film (soprattutto il mio) gode di una grande distribuzione.

Qual era il suo rapporto con la pornografia prima di Uncut?

Il mio rapporto con la pornografia non è cambiato da prima a dopo Uncut: la guardo ogni tanto quando la mia fidanzata è lontana.

Il suo primo film era uno splatter (Medley, distribuito anche negli Usa dalla Troma). Come mai ha abbandonato il genere? [img4]

Beh, sempre di carne si tratta, da penetrare con armi, o con il pene, sono sempre generi estremi. Spero di tornare a fare l’horror, che è una delle cose più nobili che può fare l’essere umano.

Dopo due film così particolari all’interno del mercato italiano, cosa ci possiamo aspettare per il terzo?

Spero di riuscire a fare un film tradizionale per il mercato italiano in modo da potervi entrare davvero e non restare solo ai margini come successo finora.

Non c'è ancora nessun commento.

Lascia un commento!

«

»