hideout

cultura dell'immagine e della parola

Intervista a Corrado Fumagalli

In occasione dell’edizione 2005 del Mi-Sex, la tradizionale Fiera del sesso di Milano, che quest’anno si è presentata in versione “Elite”, abbiamo intervistato Corrado Fumagalli, volto storico della Fiera nonché autore e presentatore di Sexy Bar, trasmissione cult tra il pubblico della notte.

Negli ultimi anni in Italia si è assistito a un’apertura verso il mondo dell’erotismo e della pornografia che, per quanto ancora embrionale rispetto ad altri Paesi europei, è comunque indice di un mutamento dei costumi. In che modo ritieni che Mi-Sex e Sexy Bar abbiano influito su questa tendenza?

Il Mi-Sex e Sexy Bar, trattando l’erotismo e il sesso in modo del tutto naturale, hanno sicuramente aiutato a fare l’exploit, cogliendo una tendenza che però, fortunatamente, già era nata a livello sociale.
Nei primi anni di Mi-Sex (quelli del Palalido e del Palavobis) c’era grande attesa per la novità, era la prima e unica fiera del sesso in Italia, e in città gli alberghi si riempivano. Questo perché Mi-Sex è sempre stata una fiera popolare, rivolta alla gente comune, e perciò aveva e ha un forte richiamo.
Per quanto riguarda Sexy Bar, lì il segreto è il nostro approccio al mondo del sesso: noi trattiamo l’erotismo come se parlassimo di calcio, senza tabù o segreti di alcun genere. Questo la gente lo apprezza, e lo dimostra il fatto che Sexy Bar ha ormai una diffusione capillare in tutta Italia grazie alle reti locali; non bastasse, l’Auditel ha decretato che siamo il programma più visto della notte.

A proposito di Sexy Bar, ci vuoi raccontare come è partita questa avventura?

Avventura, dici bene! Vedi, lavorando da alcuni anni in questo mondo, e facendo le presentazioni su tutti i palchi del Mi-Sex, ormai conoscevo tutti; perciò ho pensato di fare una trasmissione che coinvolgesse queste persone, ma volevo una formula originale. E’ nato così Sexy Bar, un salotto notturno “alla Costanzo” dove si potesse parlare liberamente di sesso. Volevo una trasmissione per tutti, che piacesse a pubblici diversi, giovani e anziani, e credo di esserci riuscito: da 6 anni andiamo in onda, sette giorni su sette, e come ti dicevo prima ci vedono in tutta Italia. Poi, attraverso il satellite copriamo l’Europa, e siamo in contatto anche con i nostri soldati in Iraq, da cui spesso riceviamo e-mail: per noi è un onore e un piacere tener loro compagnia con un po’ di leggerezza!

E quali sono le difficoltà maggiori?

Vedi, in Italia passano in prima serata alcune scene molto violente, non solo di sesso; noi facciamo vedere al massimo uno striptease, perciò nulla di particolarmente osé. Quello che dà fastidio, invece, è la parola, il fatto che noi riusciamo a trattare certi argomenti con naturalezza. Ai bacchettoni non va giù il nostro tentativo di uscire dalla nicchia, tanto più che questo tentativo sta riuscendo alla grande!
[img4]

Tornando al Mi-Sex, l’edizione di quest’anno si chiama “Elite”, come mai?

“Elite” perché siamo in un posto prestigioso, al centro congressi di Milanofiori, proprio per celebrare il nostro anniversario di successo. Sarà la sede più bella di questi anni, ma sono sicuro che è uno sforzo che merita. La cosa che un po’ dispiace è il non essere aiutati dalle istituzioni ad organizzare questa fiera, che muove tantissima gente. All’estero tutto questo avviene normalmente, si fanno festival con centinaia di migliaia di visitatori e c’è un grande supporto istituzionale. Qui da noi, invece, è già tanto se non ti boicottano…

Non c'è ancora nessun commento.

Lascia un commento!

«

»