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cultura dell'immagine e della parola

Il tempo dei silenzi

Il tempo dei silenzi

-Che cosa vedi?
-Non vedo niente

I sogni di Kerou sono un fotogramma nero. Kerou non sa immaginarsi da grande, non sa cullarsi nell’idillio adolescenziale del primo amore, del primo bacio. Non sogna.
Forse non sa o non vuole sognare. A differenza di Lin Yuhezen, Kerou non proietta un’identità fittizia e anelata, perché sta già facendo i conti con la sua identità reale, con quello che è e non con ciò che vorrebbe essere.
Yuezhen è un camaleonte, la sua identità è argilla malleabile che prende forma sotto i timori e i sogni dell’adolescenza. Quando chiede a Kerou di firmare la lettera d’amore al suo posto, si mimetizza nell’amica, si confonde in un’altra persona con sciolta mobilità. Yuezhen gioca ancora “a fare finta di…”, come fanno i bambini, fa indossare a Kerou la maschera di Zhang Shihao per poter ballare col suo amato.
Kerou non si nasconde dietro a identità fittizie. La maschera di Zhang Shihao non cela, ma rivela una parte della sua identità: se Yuezhen finge di ballare con il ragazzo di cui è innamorata, Kerou lo fa davvero. La maschera è epifania della sua interiorità e insieme costrizione in una sembianza corporea che non le appartiene e di cui si libererà quando troverà il coraggio di baciare la sua amica.

-Scorpione, gruppo sanguigno 0, faccio nuoto e suono la chitarra
-Dimmi un segreto

Zhang Shihao usa una formula per riassumersi, una raffica di parole pronunciate in fretta per far capire a Kerou chi è. È una frase che rimanda a discorsi vuoti e ridondanti, al cicaleccio superficiale, privo di significati necessari. Kerou oppone una formula opposta, che chiede poche parole sincere e sofferte. E che veicolano dei suoni diversi, non le sillabe martellanti e cadenzate come quelle di una filastrocca, ma delle parole rarefatte, concepite ed espresse nel silenzio.
I segreti di Kerou e di Zhang Shihao sono momenti di profonda consapevolezza di sé che i due ragazzi hanno maturato nel silenzio, nell’ascolto di sé e che vengono scambiati nel silente ascolto dell’altro.
Incrocio d’amore è depurato da ogni suono ridondante, dagli adulti (che difatti rimangono solo sullo sfondo) e dalle loro morali preconfezionate. Preferisce soffermarsi sulle pause e si permette di spezzarle soltanto dalla voce della consapevolezza.

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