Il biopic: domande e delucidazioni
Sembra che le major hollywoodiane (ma non solo) stiano facendo a botte per acquistare i diritti del maggior numero possibile di biografie.
In questa stagione cinematografica ne sono già uscite parecchie, e il futuro ne riserva altrettante.
Abbiamo così pensato di farci qualche domanda e abbiamo cercato di fare un po’ di ordine all’interno di quel genere cinematografico che prende il nome di biopic. Ovvero il biographical picture, quel film che ha come soggetto la rievocazione di un personaggio realmente vissuto.
Abbandonando il presente e proiettando lo sguardo verso il passato ci accorgiamo che la biografia ha da sempre rappresentato una miniera d’idee e d’oro (talvolta) per il cinema. Il primo (e forse ancora oggi insuperato in termini di grandiosità) biopic a lasciare un segno indelebile nella storia della settima arte, è sicuramente Napoleon di Abel Gance, datato 1927. Il film, che inizialmente doveva essere solo la prima parte di un progetto composto di sei episodi, dà in qualche modo vita ad una tendenza che verrà percorsa molto spesso anche in futuro, e che potremmo chiamare biopic celebrativo: la vita del grande personaggio viene assurta a esempio di grandezza umana ed intellettuale, di genialità fuori dalla norma.
La schiera di pellicole che si potrebbero ricollegare al filone biopic celebrativo è sterminata: da Lawrence d’Arabia (Lawrence of Arabia, David Lean, GB, 1962) fino a Gandhi (id., Richard Attenborough, GB, 1982). Risulta evidente che una biografia di questo tipo, che si avvicina all’agiografia, diventa molto più facile quando si ha a che fare con uomini politici, o comunque personaggi che hanno lasciato un segno indelebile nella storia umana.
Soprattutto all’interno del cinema moderno si è successivamente sviluppato un tipo di approccio completamente diverso nei confronti della biografia, a cui potremmo dare la denominazione di biopic d’autore: si tratta di uno sguardo gettato sulla vita del personaggio da un particolare punto di vista, che riesca a metterne in luce alcuni aspetti, spesso e volentieri coincidenti con la poetica di un autore.
All’interno di questa tendenza ci sono ovviamente differenti livelli di “appropriazione” del personaggio da parte dell’autore del film. Due film come Gli intrighi del potere – Nixon (Nixon, Oliver Stone, Usa, 1995) e Toro Scatenato (Raging Bull, Martin Scorsese, Usa, 1980), dimostrano in modo emblematico come il biopic possa fare suoi gli stilemi di un autore e possa quindi convivere alla perfezione con le tematiche tipiche del suo cinema. Nixon, un ritratto tenebroso del controverso trentasettesimo presidente americano, non cerca certamente di glorificare il personaggio che descrive, e s’inserisce alla perfezione nel cinema di Oliver Stone, da sempre teso ad indagare le contraddizioni del suo paese. Ne esce un biopic che assomiglia molto ad una sorta di tragedia shakespeariana.
Toro Scatenato, dal suo canto, narra l’ascesa e la caduta del pugile italo-americano Jack La Motta, la cui vita diviene una delle più riuscite e sentite parabole del cinema scorsesiano. Viene quasi da pensare che se il personaggio di La Motta non fosse esistito, Scorsese lo avrebbe inventato di suo pugno.
Parlavamo dei diversi livelli di appropriazione. [img4]Ebbene, in alcuni casi la vita del personaggio diviene una sorta di pretesto, o meglio un’occasione, per parlare anche e soprattutto d’altro, e il biopic si distacca dalla sola narrazione dell’esistenza. Ancora due esempi: Ed Wood (id., Tim Burton, Usa, 1994) e Man On the Moon (id., Miloš Forman, Usa, 1999). Nel film di Tim Burton, la vita del padre del b-movie appare quasi uno spunto per dare vita a una galleria di personaggi, situazioni e luoghi frutto della fantasia del regista. Man on the Moon, in maniera simile, partendo dalla vita dell’irriverente e iconoclasta comico Andy Kaufman diviene una profonda riflessione sul mondo dello spettacolo e il senso dell’apparire. Il personaggio raccontato è sì centrale per l’economia del film, ma incarna in un certo senso lo sguardo dell’autore che gli ha (ri)dato vita (sullo schermo).
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