Everytime – Britney Spears
Artista: Britney Spears
Brano: Everytime
Album: In The Zone
Regista: David LaChapelle
Anno: 2004
Andy Warhol aveva ragione.
Voglio essere famoso? Assolutamente no, voglio essere popolare! Voglio essere un oggetto di culto inutile e ripetuto, voglio godere della ripetizione da soap opera. Non voglio avere sorprese.
Sono un’icona dello star system. Se divento popolare avrò una vita facile e divertente e tanti uomini intorno che mi adorano. Certamente sarò bisessuale, truccata per i red carpet, ma minimale dove serve. Se mi fotografano per strada, sarò una po’ sciatta, io sono come tutte le altre, una ragazza equilibrata che ama giocare con i miei fans. Amatemi per ciò che sono – dico, sono come voi – dico, una simpatica icona immortale del neo-classicismo americano.
Sono David LaChapelle. Voglio esprimere il disagio di una star. Voglio riprendere il solito cliché della star nevrotica, ma con un finale liberatorio, una sorta di resurrezione. Vorrei per Britney un video di quelli che vedi ogni giorno su Mtv, come Madonna che scopre la maternità, Avril Lavigne che scopre il punk, Micheal Jackson che gira il mondo in astronave black and white.
N.d.A.: perché se fai un figlio capisci che la vita non è solo paillettes (ho già il terrore per il nuovo disco dei Coldplay…)?
Perché solo il successo ti fa capire che il tempo non è lineare?
Perché il tragico è rallentato e completamente bianco?
E soprattutto David LaChapelle, perché tutte le star hanno i capelli lunghi bagnati con camicetta bianca e gli uomini senza maglietta e super accessoriati?
(Forse) tutto è immagine, tutto è ripetizione. (Forse) il regista ha veramente ragione, e crea un’atmosfera lucida e tragica (il lutto si addice a Britney). Forse Britney fa un video almeno pensato e (forse) ci crede (ma se guardo il dantesco My prerogative, mi disilludo). Forse ha capito.
Il regista vuole cercare il lato umano delle nuove icone al femminile, e ricrea uno spazio intimo per il pluripremiato The voice within della Aguilera, o risalta la bellezza naturale di Joss Stone, fino a trasformare una fantastica Gwen Stefani in femmina noir omicida. (Forse) la Spears vuole denunciare il suo malessere infinito? O la sua poca voglia di sentirsi megalomane e perfetta?
La debolezza vince sull’animo, e ci dovrebbe essere una lacrima finale. Eppure sembra tutto finto e patinato.
Andy Warhol aveva ragione. Ma nel dubbio mi riguardo Beautiful.
Curiosità: Il video, in Italia (e solo in Italia), era stato censurato perché nella versione originale Britney si tagliava le vene dopo il litigio con il fidanzato.
Link correlati:
• Guarda il video
• Approfondimenti: erotismo e pornografia
A cura di
videoclip ::