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Dall’alba al tramonto

Dall'alba al tramonto

Richard Linklater è senza dubbio uno dei registi più poliedrici del cinema americano. È infatti in grado di girare commedie popolari ma non banali, come School of Rock (id., 2003), o di realizzare opere sperimentali e surreali, come Waking Life (id., 2001), e probabilmente di sorprendere con Un oscuro scrutatore (A Scanner Darkly), il film d’animazione girato con veri attori (Keanu Reeves, Woody Harrelson, Winona Ryder) e tratto dal romanzo di Philip K. Dick, che uscirà a fine 2005. Ma la pellicola a cui il nome di Linklater rimane più indissolubilmente legato è senza dubbio Prima dell’alba (Before Sunrise, 1995), cardine di tutta una serie film dedicati alla cosiddetta generazione x e usciti verso la metà dello scorso decennio (Giovani carini e disoccupatiReality bites, Ben Stiller, 1994, Clerks – id., Kevin Smith, 1994, Empire records – id., Allan Moyle, 1995).

Il film vedeva i giovani Ethan Hawke e Julie Delpy, allora poco più che ventenni, incrociare i propri destini in una sola notte per le vie di Vienna, tra lunghi discorsi, grandi amori e, alla fine, un’irrinunciabile separazione. Un finale aperto, che vedeva i due protagonisti darsi appuntamento dopo sei mesi. Si saranno mai incontrati? Sarà davvero nata una storia d’amore tra i due? Chi nove anni fa aveva visto quel film, non poteva non essersi posto questi interrogativi. Oggi la risposta è arrivata. Semplicemente l’attesa non è durata sei mesi, ma diciotto volte tanto. E ciò che ne è risultato, Before Sunset, è un film di attese, di parole ma anche e soprattutto di silenzi. Di sguardi tra due attori perfettamente calati nella propria parte – la sceneggiatura è stata scritta proprio da Hawke e dalla Delpy attraverso uno scambio di e-mail – e capaci di non rendere mai monotono un film fatto essenzialmente di dialoghi. Dialoghi che spaziano dalla guerra alla quantità di rapporti orali avuti, modificando spesso il registro ma rimanendo sempre a livelli sublimi.

Il rischio era quello di idealizzare i due personaggi, di farli rimanere in quel mondo dei sogni che Linklater ha sempre analizzato nei suoi film. E invece Jesse e Celine sono cresciuti. Entrambi ormai lavoratori, con amori alle spalle e altri ancora in corso, pur a volte senza accorgersene («Ma noi non siamo reali, no? Siamo solo i due attori del sogno di quella vecchietta che sul letto di morte fantastica sulla sua gioventù» afferma a un certo punto Celine) sembrano essere diventate persone piuttosto che personaggi. E in questo senso sta la scelta stilistica del regista, che non perde un solo istante dell’incontro, seguendo costantemente le passeggiate con lunghi piano sequenza e avvolgendoli con la macchina da presa. Un falso reality show che finisce per essere più vero di quello televisivo, che non sbaglia un colpo e si conclude con un nuovo, magico finale, che lascia ancora una volta aperto il destino dei due protagonisti.

A differenza dei classici polpettoni sentimentali di Hollywood, insomma, Before Sunset è un’opera romantica, mai banale, piena di sorprese malgrado la totale assenza d’azione, intenso ed emozionante. Imperdibile per chi ha amato il primo film, sorprendente per chi ancora non lo conosceva.

Curiosità
Ethan Hawke e Julie Delpy, oltre ad aver scritto la sceneggiatura, erano talmente legati a Prima dell’alba, da aver recitato con un compenso al minimo sindacale, permettendo così la realizzazione del film in sole due settimane con un budget inferiore ai dieci milioni di dollari.

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