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Due conti in tasca

Per tre settimane il Pinocchio di Benigni ha regnato incontrastato alla vetta della classifica degli incassi italiani, ma cede il passo alla fine della quarta settimana al neo arrivato Red Dragon, nuovo campione al box office. Sono 3,6 milioni di euro per il thriller con Hopkins, 3,1 per il burattino collodiano. Ma i numeri del film di Benigni sono già da record: nel primo fine settimana di programmazione ha spodestato Minority Report che era in vetta alla classifica da due settimane e addirittura annullato il precedente primato di incasso italiano. Forte di 940 copie, Pinocchio (nelle sale dall’11 ottobre) ha totalizzato infatti 9 milioni e mezzo di euro contro i 7 milioni del Signore degli Anelli presente nel gennaio 2002 in 700 sale. Si assiste ora ad un calo fisiologico dovuto in parte all’effetto ascensore, che vuole che dopo il successo iniziale legato alla novità si discenda a vantaggio dei nuovi arrivati. Anche se Red Dragon non ha debuttato da primo in classifica e Pinocchio non sembra cavarsela poi così male. La graduatoria totale lo vede infatti sempre primo con quasi 23 milioni di incassi, ben staccato da Minority Report che si ferma a 10 milioni e in linea con i film più visti nel 2002, Harry Potter e la pietra Filosofale con 25 milioni e Il Signore degli Anelli con 21,5 milioni. Di questi passi quindi Benigni è destinato a battere altri record, considerato anche il grande successo di pubblico che ha accompagnato l’uscita del film con molte proiezioni da tutto esaurito. Anche se le critiche non sono mancate, il box office non sembra averne risentito, ma bisognerà attendere il periodo natalizio per valutare la tenuta della pellicola in una stagione ghiotta ma ricca di concorrenza.
Il kolossal italiano da 100 milioni di euro è stato partorito con 28 settimane di lavorazione, 8 mesi di pre-produzione e 8 di post-produzione, 150 persone della troupe, 270 tecnici e circa 4000 comparse. Bisogna quindi sperare in una buona performance del film anche all’estero per ottenere un auspicato ritorno economico, che vede buone premesse. Ma anche se il buon andamento dovesse fermarsi, anche se le critiche abbondano, la pinocchio mania sembra essere dilagata: musical, convegni, ristampe di libri, tanto parlare e pubblicità. Si vive anche di questo.

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