hideout

cultura dell'immagine e della parola

(Ri)discesa agli Inferi

La nuova versione di Apocalypse Now, che appare ventidue anni dopo l’uscita dell’originale, oltre a essere stata completamente rimontata, aggiunge quattro nuove sequenze, un nuovo finale e 50 minuti di visione alla pellicola del 1979. Walter Murch, il montatore, ha per l’occasione rivisionato centinaia di chilometri di girato originale, rimontandolo completamente. Il risultato è una sorta di “versione approfondita” del film, che svela pienamente la forte critica verso il militarismo americano, meno esplicita nell’originale, e approfondisce la tematica che stava più a cuore a Coppola: quella della menzogna inerente alla guerra intesa come istituzione. L’ipocrisia che nasconde il lato oscuro di quella cosiddetta civiltà che i colonizzatori da sempre esportano. Insieme al bene, è inevitabile introdurre il male. Kurtz (Marlon Brando) rappresenta ciò che si vorrebbe nascondere.
La prima delle quattro nuove sequenze è quella in cui Willard (Martin Sheen) ruba la tavola da surf del colonnello Kilgore (Robert Duvall): un lato inedito del carattere del protagonista che crea l’unico episodio divertente del film. Più spazio è dato inoltre al personaggio del colonnello: l’immagine è quella di un uomo ancora più incredibilmente folle rispetto a quello di ventidue anni fa.
La seconda aggiunta sviluppa l’episodio dello spettacolo delle conigliette di Playboy: qualche tempo dopo Willard trova il loro elicottero in una base abbandonata: all’interno due ragazze, rese a tal punto indifferenti dall’orrore che le circonda, che le ha inghiottite, da prostituirsi per niente, accanto ad un cadavere.
La novità più significativa è costituita dalle lunga sequenza in cui il capitano Willard e i suoi compagni sono ospiti della famiglia De Marais, coloni francesi stabilitisi da generazioni in Indocina. Il loro attaccamento alla terra è così forte da far loro preferire la morte, piuttosto di accettare di lasciare tutto agli odiati americani. Hubert De Marais, il padrone di casa, afferma “Voi (americani, ndr) state facendo questa guerra per il più grande nulla della storia”: a parlare è un francese; l’americano Willard sa tuttavia che l’accusa di arroganza rivolta contro la sua patria è tristemente fondata.
Questa parte sembra a prima vista una stonatura nel tessuto narrativo; se considerata d’altra parte attraverso gli occhi del protagonista, al di là del messaggio politico, essa appare come una singolare “oasi” di calma, addirittura di dolcezza in mezzo a tanto orrore. Dolcezza che la padrona di casa (Aurore Clement ) donerà a Willard, in un’ inaspettata notte d’amore. Il capitano, in tanto male appena visto e soprattutto ancora da vedere, per una sola notte ricorderà di essere un uomo, non solo un assassino. La donna saprà intuire qual è il fuoco che spinge Willard nella giungla, alla ricerca di se stesso.
L’ultima sorpresa è costituita dall’episodio, che si svolge già all’interno del regno di Kurtz, in cui il colonnello legge a Willard articoli di riviste americane riguardanti la guerra: quest’ultima diventa un’industria della menzogna; l’orrore che si è voluto creare, che si è cercato viene ipocritamente tenuto nascosto alle delicate coscienze della società “civile”.
Ultimo elemento inedito è il finale: la stupenda, grandiosa sequenza in cui il tempio salta pezzo per pezzo, costata tanta fatica alla troupe, viene sacrificata per evitare equivoci. Ciò che è fondamentale, è che Willard porti con sé il messaggio di Kurtz, lo porti nel cuore della civiltà. Distruggere il tempio non ha più senso: i veri responsabili del male non sono gli indigeni, non è Kurtz, che pure ha pagato con la sua stessa vita; i veri colpevoli sono gli ipocriti, che nascondono ai loro stessi occhi il male che inevitabilmente commettono.

Scheda Apocalypse now redux

Titolo originale: Apocalypse Now Redux
Regia: Francis Ford Coppola
Sceneggiatura: John Milius, Francis Ford Coppola (il soggetto è ispirato al romanzo “Cuore di tenebra” di Joseph Conrad)
Fotografia: Vittorio Storaro
Montaggio: Walter Murch
Musica: Carmine Coppola, Francis Ford Coppola, Mickey Hart, The Doors, Richard Wagner
Interpreti principali: Marlon Brando, Martin Sheen, Robert Duvall, Dennis Hopper, Harrison Ford, Laurence Fishburne, Christian Marquand, Aurore Clement.
Produzione: Kim Aubry, Francis Ford Coppola
Distribuzione: Miramax Films
Origine: USA, 2001
Durata: 197’
Colore

Non c'è ancora nessun commento.

Lascia un commento!

«

»